La storia di Forli del Sannio è una storia molto lunga che si svolge nei secoli addietro intengrandosi con quella dei Sanniti,  che, intorno agli ultimi secoli avanti Cristo, hanno caratterizzato in modo significativo la Storia non solo di Forlì ma dell'intera  penisola italica..

 

I SANNITI

I Sanniti erano stanziati nel Sannio, corrispondente agli attuali territori della Campania settentrionale, Nord della Puglia, di gran parte del Molise, dell'Abruzzo Inferiore e dell'alta Lucania. I diversi ceppi erano tenuti uniti dalla Lega sannitica e raggiunsero la massima estensione e potenza politico-militare nella prima metà del I millennio a.C. tanto da contrapporsi alla crescente potenza di Roma. Vennero alle guerre per il dominio dell'Italia centro-meridionale  tra il 343 e il 290 a.C. con le tre Guerre sannitiche che, dopo alterne vicende, videro sancire la supremazia dei Romani, con l'onore delle armi.

L'insediamento originario di Forli, ai tempi dei Sanniti, non corrisponde all'attuale localizzazione ma si trova a pochi chilometri dall'odierno centro abForlì del Sannio: cartina del Contado di Moliseitato e più esattamente in contrada Santa Maria della Canonica. Prova del fatto sono il rinvenimento, in tale luogo, di alcuni reperti lapidari (purtroppo adesso scomparsi) ed una citazione del "Chronicon Volturnense" in un atto dell'anno 860. Poco distante da tale sito, su una montagna impervia sovrastante, vi è una fortificazione in pietra, le cosiddette mura ciclopiche, o fortificazioni sannitiche, a testimoniare la presenza attiva in quel periodo proprio in quella zona. Altra prova di questo, sia pur di relativa attendibilità, è che il nome del sito intorno alle mura ciclopiche è chiamato, dalla toponomastica, Castel Canonico. Tale insediamento continuò durante anche dopo la caduta dei Sanniti ovvero durante l'Impero Romano e fino alla sua caduta nel 476 dopo Cristo per mano di Odoacre.

Poco sappiamo di Forli nel periodo che va dalla fine dell'Impero Romano (476 d.C.) alle invasioni barbariche iniziate da Odoacre, poi da Teodorico re degli Ostrogoti (526 d.C.). Durante il dominio dei Longobardi Forli appartenne al Ducato di Benevento (Longbardia minor) e intorno all'anno 1000 fu sotto il dominio dei Normanni. In questo periodo è probabile che inizia la migrazione verso l'insediamento attuale ed è il periodo di splendore allorquando i Normanni dominarono tutto in Sud dell'Italia. La vicinanza con la potente Abbazia di San Vincenzo al Volturno, che fu luogo di eccezionale ricchezza materiale e culturale (sec IX) fino alla devastazione del sacco Saraceno, consentì lo sviluppo sociale del feudo.

Famiglia Borrello

In questo periodo Forli passa sotto il dominio di una potente famiglia di orgine Franca protagonista delle vicende storiche, culturali, politiche ed economiche dell'Abruzzo Inferiore, Molise, Calabria e della Sicilia, a partire dall'X secolo, che ben si insediò nella denominazione normanna: la Famiglia Borrello. Odorisio da Foroli tenne il feudo di Forli nelle terre dei figli dei Borrelli.

Dopo il dominio Borrello si avvicendò quello di Ugone Brancia (1229) che lo tenne, non ininterrottamente, fino all'arrivo di una potente famiglia Napoletana che governò il feudo di Foruli fino alla fine della feudalità: la famiglia Carafa.

Famiglia Carafa

Nel 1395 Forli divenne feudo di una potente e nobile famiglia che lo governò fino alla estinzione della feudalità: i Carafa, famiglia di origine napoletana appartenente ai Caracciolo. Tale famiglia ricopriva ruoli di prestigio nella vita militare (vedi Antonio Carafa Maresciallo dell'Impero d'Austria e Presidente della Corte Marziale Suprema d'Ungheria) ed in quella religiosa cui dette Cardinali ed un Papa, Paolo IV° al secolo: Gian Pietro Carafa (1476-1559). Primo Duca di Forlì fu Andrea Carafa nel 1352 che lo ricevette come dote sposando la nipote dell'eminente giurista isernino Andrea D'Isernia. LaForlì del Sannio: Stemma CarafaFamiglia Carafa ha governato il Feudo di Forlì fino alla fine della feudalità: l'ultimo Duca fu probabilmente Francesco, XV° conte di Forlì.

Lo stemma della Famiglia Carafa è costituito da tre fasce d'argento in campo rosso, attraversato dal basso sinistro all'alto destro, diagonalmente, da una spina di verde" (Figura a lato) (attualmente visibile in diversi siti a Forlì e tra questi il più accessibile è quello che sormonta il portone d'ingresso della casa Ancona in Largo Mercatello). Tale stemma, inciso su pietra, orna tutt'ora il portone di ingresso al Palazzo Baronale (restaurato nel post-terremoto perdendo i connotati storici)

Fino a qualche decennio fà, sul casato Ancona (sopra l'attuale Farmacia) vi era un busto scolpito raffigurante Antonio Carafa, Maresciallo dell'Esercito d'Austria,  con sotto un epigrafe commemorativa, attualmente collocata su un casato di Largo Chiesa su cui si conserva tuttora, tuttavia malamente restaurata e sulla quale il malcapitato e  improvvisato restauratore sbaglia anche l'anno confondendo un 1693 con un inventato 1003...!

Forli del Sannio: Epigrafe dedicata ad Antonio Carafa
Forli del Sannio: Epigrafe dedicata ad Antonio Carafa collocata attualmente in Largo Chiesa

L'esatta collocazione della epigrafe sottostante il busto di Antonio Carafa in Piazza Regina Margherita è documentata non solo dai racconti dei nostri nonni ma anche da questa foto (Figura 3, cerchio rosso) che pubblico per gentile concessione dell'Ing. Adolfo Lerza: La epigrafe, dopo essere stata tolta dalla facciata in cui era stata collocata originariamente, è stata recuperata e per molti anni custodita (Figura 4, Archivio Rotolo) dall'Ing. Caetani, a cui si deve la nuova collocazione in Largo Chiesa.

 
Forli del Sannio: Piazza dei primi del novecento
Figura 3. Piazza dei primi del novecento. Nel cerchio il busto di Antonio Carafa
 
Forlì del Sannio: Commemorativa di Antonio Carafa
Figura 4

 

L'800

Il comune di Forlì appartenne all'Abruzzo Citeriore e, specificatamente, nel 1807 apparteneva al Distretto di Sulmona e al Governo di Castel di Sangro. Successivamente passò nella Provincia di Molise, Distretto di Isernia. Ma fu nel 1816 che Forlì divenne Capoluogo del Circondario comprendende i Comuni di Acquaviva d'Isernia, Rionero Sannitico, Roccasicura e Montenero Valcocchiaro: inizia, da tale data, il periodo di splendore per il paese che, con i suoi oltre 3000 abitanti diventava il centro economico e culturale del Circondario. Nel 1863 con Decreto del Re D'Italia Forlì fu autorizzato ad aggiungere al proprio nome "del Sannio" con questa motivazione:[...omissis...al sol fine di distinguere il paese da Forlì di Romagna...omissis...] Quattro anni più tardi acquisì i locali del Convento di Santa Maria delle Grazie che destinò ad uso delle scuole, del Municipio, della Pretura, delle Carceri ed uffici vari. Viene quindi istituita la sede dell'Arma Regia dei Carabinieri, l'Ufficio Postale, la pubblica illuminazione e la rete idrica fino alla Piazza Principale del paese.

Paese di emigrazione, Forlì del Sannio, in cento anni, ha perso oltre 3000 residenti. E’ passato dai 2600 abitanti del 1911 agli attuali 673 effettivi. La scarsità delle risorse spinse alla prima diaspora per bisogno verso gli USA, seguita da una diaspora successiva interna alla nazione per migliorare le condizioni di vita. Nell'Ohio (USA) vivono 600 oriundi. Antonio Iacovetta presiede il "Social Club" di Mayfield Hts (Ohio), molto attivo nel mantenimento delle tradizioni paesane. 200 oriundi vivono in Argentina, 50 in Venezuela. Nel secondo dopoguerra, gli espatri si sono avuti verso l'Europa (Svizzera, 100; Belgio, 100; Francia, 50).

Bibliografia

  • Archivio Comunale di Forlì del Sannio

  • Archivio di Stato di Napoli

  • Archivio Ecclesiastico

  • Forulum Julii di U. Antonelli
  • 
Il Molise dalle origini ai nostri giorni, Masciotta

  • Mondo contadino d'altri tempi. A. Trombetta .